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La mia rubrica personale

LA REFLESSOLOGIA PLANTARE parte 2

In poche parole

La reflessologia plantare in poche parole

parte 2

 

La salute della pianta sta nella sua radice, così come la nostra salute parte dalla nostra "radice", il nostro piede!

Abbiamo visto che dell'importanza del piede erano a conoscenza le civiltà antiche che avevano codificato in lui tutto il nostro corpo e con appropriati massaggi ne ristabilivano l'equilibrio.

Molti sanno come si sta bene dopo una seduta di reflessologia!

Il corpo si rilassa, si "striracchia", si riequilibra, si rinforza e può risolvere da solo piccole o anche grandi problematiche perché rimette in atto il suo innato potere di auto guarigione.

Anche la crema che usi ha la sua importanza: per nutrire e lenire una pelle che può essere secca, con eczemi, arrossata, con piccole escoriazioni o addirittura macerata da sudore o scarpe che non fanno respirare il piede o lo stringono troppo. La crema aiuta anche a non creare troppo attrito durante la seduta, perché deve essere appunto un massaggio rilassante e non una mera sequenza di punti, cosa che insegno sempre ai miei allievi!

Io uso una buona crema all'aloe e propolis che nutre e lenisce per le proprietà intrinseche di questi due eccezionali componenti. Invece, se il piede è rigido o ha dei punti dolenti anche proprio fisici, legati ad artrosi e all’età o al tipo di lavoro, uso la Heat (quella rossa, come la chiamano i miei clienti ) che dà una piacevole sensazione di calore e rilascia un delicato aroma di mentolo ed eucalipto.

Mi accosto al piede come fosse un tempio, quello dell’anima penso io, e lo lavo dolcemente con il nostro delicato sapone (mi fa pensare che anche Qualcun altro usava fare così) e poi inizio a massaggiarlo.

Solo dopo, quando la persona si è rilassata e affida il suo piede alle mie mani, inizio il trattamento vero e proprio che durerà un’oretta. In quell’ora non staccherò mai il contatto con i suoi piedi, lo farò solo alla fine in un lento distaccamento di commiato… perché, come diceva il nostro maestro Elipio Zamboni, "sedere ai piedi di un paziente è un atto di umiltà e di amore" ed entra in interazione energetica con la stessa.

Alcune domande

Ma la reflessologia fa male?

Tranquillo, non puoi recare alcun danno, altrimenti ci farebbe male anche il solo camminare! Per questo può essere fatta a tutti.

Prendiamo esempio dalla nostra natura intrinseca! Un tipo di reflessologia naturale è infatti camminare scalzi, specie su diversi tipi di terreni, dal più soffice al più ruvido, e i piedi riacquisteranno salute, sensibilità e mobilità! Le vostre articolazioni delle caviglie, ma anche delle ginocchia e delle anche, vi saranno riconoscenti!

Una giornata trascorsa a piedi nudi vi darà la sensazione di rinascita, di libertà.

Vi ricordate quando eravate bambini?

Camminare scalzi, aiuta anche nei disturbi legati alle vene perché il movimento dei piedi, liberi da costrizioni, attiva i muscoli della pianta che farà risalire in maniera più decisa il sangue in direzione del cuore.

Per tutte queste considerazioni esistono proprio dei percorsi creati apposta per fare delle camminate terapeutiche!

E chi ha malattie anche gravi?

Nessun danno neanche per queste persone. Ovviamente il massaggio sarà delicato, meno energico in base anche ad un’accurata ricerca visiva che valuterà lo stato fisico proprio del piede.

Tant’è vero che quando lavoravo come infermiera nel reparto oncologico di Gorizia, il mio primario, stupenda persona di mente aperta, mi propose di iniziare una ricerca scientifica sottoponendo i nostri pazienti a delle sedute di reflessologia (naturalmente al di fuori dell’orario di servizio e gratuitamente, ma il rapporto che si veniva ad instaurare con i miei pazienti mi ha ripagato abbondantemente del tempo e della dedizione riservata a loro!). I risultati furono eccellenti tanto che andammo avanti per 5 anni, da gennaio 2002 ad ottobre 2007 coinvolgendo 39 pazienti per un totale di 537 sedute. La ricerca fu pubblicata e portata a vari congressi infermieristici e medici e inserita in un progetto allargato vincendo così il 1° Premio Terzani.

Alla fine, la reflessologia, è una tecnica semplice e puoi utilizzarla anche tu!

Mettiti comodo.

Prendi in mano il tuo piede e comincia a fargli fare dei movimenti ampi, leggeri e lenti in tutte le posizioni possibili.

Fai girare il collo del piede, prendi ogni dito e fai girare anche lui.

Le dita, specialmente l’alluce, rappresentano la testa e quindi anche il sistema nervoso; per questo fa bene insistere.

Prova a pensare ad un neonato! Avrai sicuramente visto il gesto spontaneo di prendersi con le manine il piede, portarselo alla bocca e mettersi avidamente a succhiare l’alluce. Cosa che compie naturalmente anche con il pollice. Perché, come spiegato prima, sulle prime dita dei piedi e delle mani si trova riflessa la testa e quindi tutto il sistema nervoso.

Devi “impastare” i polpastrelli (come fa il gatto ), e così anche l’incavo del piede, cioè la pianta.

Qua troviamo tutti i nostri organi: intestino, cuore, polmoni, stomaco, fegato, reni. Impasta con delicatezza, in maniera avvolgente e sicura, senza aver timore di toccare qualcosa che non devi.

Un massaggio così fatto, in maniera semplice, sicuramente porterà beneficio in primis al tuo piede per poi lasciarti una piacevole sensazione di rilassamento. 

Conclusione 

Mi sono chiesta molte volte cos’è che veramente succede quando prendo in mano un piede e sono arrivata alla conclusione che, al di là della tecnica, è l'amore e l'intenzione che fa avvenire il miracolo! 

E non dobbiamo dimenticare mai che le mani che noi usiamo ogni volta che accarezziamo una persona (e anche i suoi piedi), sono gli organi esecutivi del 4° chakra che si estendono dal cuore verso l’esterno stabilendo così un contatto da cuore a cuore, trasmettendo la sua forza luminosa e guaritrice.

 

Le nostre mani, meravigliosi strumenti di guarigione. 

 

 

 

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